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1) Dizion. 5° Ed. .
GIUNGERE e GIUGNERE.
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GIUNGERE e GIUGNERE.
Definiz: Neutr. Arrivare in un luogo, Venirvi, Pervenirvi.
Dal lat. jungere, Unire, quasi Congiungersi con quel luogo che è termine del moto; come, pel contrario, Partire da un luogo, inchiude l'idea del separarsene; e separare se, per Partirsi, hanno i documenti del medio evo. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 267: Montammo a cavallo per compiere nostra giornata, e cavalcammo tanto, che a ora di vespro fummo giunti all'albergo della Fede.
Esempio: Dant. Inf. 4: Giugnemmo in prato di fresca verdura.
Esempio: E Dant. Inf. 21: Poscia passò di là dal co' del ponte, E com'ei giunse in su la ripa sesta Mestier gli fu d'aver sicura fronte.
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 185: Tutti camparo sani e salvi, e giunsero a terra così campati a salvamento.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 8: In tanto tumulto e discorrimento di popolo, avvenne che in Trivigi giunsero tre nostri cittadini.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 238: Così ragionando, giunsono a casa.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 128: E con questo giugne all'uscio, e apre.
Esempio: Vill. F. 143: Li Inglesi si mossono, e non giunsono in Pian di Ripoli, che a pochi loro cavalli non crocchiassono i ferri.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 48: Già già mi par ch'a giunger qui Goffredo Oltra il dover indugi.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 125: Nè dubitavano, che ove fossero giunti in quella città, i popoli.... si sarebbero levati tumultuando alla fama di tanta venuta.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. 1, 148: Nè la difficoltà dei luoghi, nè il calore della stagione, che era smisurato, nè la tempesta di palle che fioccavano loro addosso, non gli poterono rattenere che non giungessero fin sotto le trincee.
Definiz: § I. E usasi anche con un termine denotante, persona, e riferentesi a persona. –
Esempio: Dant. Inf. 30: L'una (ombra) giunse a Capocchio, ed in sul nodo Del collo l'assannò sì, che, ec.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 201: Come io fui giunta a lui, fatta che io gli ebbi reverenzia, e salutatolo, sì gli diedi, ec.
Esempio: E Att. Apost. 132: Onde, giugnendo a loro, ed essendo bene ricevuto, fu molto utile a' fedeli.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 119: Così stando, gli venne innanzi un'anima,... la quale anima era menata da' diavoli legata con catene di fuoco;... e come giunse nella presenza del predetto Re quell'anima, cominciò a gridare, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 106: E mossi che furono, giugnendo a uno scontrazzo di donne, e Giovanni.... andando e guardando le donne, percosse in una pietra per forma, che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 17: E poi che giunse alla regal presenza Del principe Goffredo e de' Baroni, Chiese ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 117: Grossi sono e valorosi gli eserciti sardi, grossi e forti quelli che loro giungono in aiuto dall'Allemagna.
Definiz: § II. E con ellissi del termine di moto. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 201: E ammonitolo che modi doesse tenere nel giugnere, nello stare e nel partire, li diede una lettera.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 39: D'ogni tardar che fatto avesse, Tempo di giunger dato avria ad Alcina. Che venia dietro, ed ora omai vicina.
Esempio: Bern. Orl. 60, 8: Come fu giunto, senz'altro pensare, Gettossi dell'arcion subitamente.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 78: Nè potrà pur (cotal virtù vi guida) Il giunger vostro antivedere Armida.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 32: Giungi amante o nemico?
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 89: Con ostili dimostrazioni gli aveva provocati, prima che gli aiuti, che aspettava d'Allemagna, fossero giunti.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 10: Dall'afflitto amico Giungi aspettato.
Esempio: Manz. Poes. 32: Onta a quel Carlo, al disleal, per cui Annunzio di sventura al còr d'un padre È udirsi dir che la sua tiglia è giunta!
Definiz: § III. Nel medesimo senso, trovasi costruito con la particella pronominale. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 201: Quando io mi fu' partita di Roma, e venni in Egitto per vedere li santi Padri degli eremi, giugnendomi prima in Alessandra, e parlando all'abbate Isidero, udendo, ec.
Definiz: § IV. Pure per Arrivare, Pervenire, detto di animali, e per similit. anche di cose. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 1, 32: E lascia un sasso andar fuor della fromba, Che in sulla testa giugnea rotolando Al conte Orlando.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 62: Questo è lo stagno in cui nulla di greve Si getta mai, che giunga sino al basso.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 30: Giunse l'orribil fera, e la superba Testa volgendo, in te lo sguardo intese.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 49: Per questo sen, per questo collo ignudo, Pria che giungano a te, passeran l'armi.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 261: Erano anche giunte in Vado due mezze galere e quattro fuste napolitane, che stavano vigilantissime nel sopravveder il mare.
Definiz: § V. E figuratam., detto di persona, e anche di alcun membro del corpo. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 250: Poi che se' giunto all'onorata verga, Con la qual Roma, e suoi erranti correggi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 46: Miserere, Padre, di me; ch'i' son giunta a mal porto.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 30: E impetuosa e rapida la destra E in guisa tal che gli occhi inganna e l'arte; Tal ch'improvvisa e inaspettata giunge Ove manco si temo, e fere e punge.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 115: E se non che non era il dì che scritto Dio negli eterni suoi decreti avea, Quest'era forse il dì che 'l campo invitto Delle sante fatiche al fin giungea.
Esempio: Panant. Epigr. 105: Per fin a lor co' suoi colpi maligni Giunger non può (il pedante), tira di basso in alto.
Definiz: § VI. Pur figuratam., detto di cose sia fisiche sia morali, di atti, notizie e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 122: Quando giugne per gli occhi al còr profondo L'immagin donna, ogni altra indi si parte.
Esempio: Bemb. Rim. 38: Or è ben giunto ogni mia festa a riva, Ed ogni mio piacer rivolto in pianto.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 47: Quai sì disgiunta Terra è dall'Asia,... Vergine gloriosa, ove non giunta Sia la tua fama?
Esempio: E Tass. Gerus. 2, 67: Giunta è tua gloria al sommo, e per l'innanzi Fuggir le dubbie guerre a te conviene.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 65: Ma non fu la percossa invan diretta; Ch'al cavalier sul duro usbergo è giunta, Duro ben troppo a femminil saetta.
Esempio: Parut. Soliloq. 10: Se sarà la tua anima purgata da passioni terrene, onde possano ne' penetrali di lei giungere i raggi di quel vivo e vero sole che sempre assiste per illuminarne, ec.
Esempio: Giord. Op. 2, 117: Non vi turbate, virtuosa e cara Adelaide,... se a voi giunse notizia, ec.
Definiz: § VII. E altresì figuratam., detto di tempo, o di un dato spazio o termine di tempo, vale Venire. –
Esempio: Dant. Inf. 1: E quale è quei che volentieri acquista, E giugne il tempo, che perder lo face, Che in tutt'i suoi pensier piange e s'attrista: Tal, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 67: Essendo giunto il termine, che fisse Il capitano a darle alcun soccorso, A lui sen venne, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 42: E perchè il tempo giunge Ch'ella deve ad effetto il vanto porre, Parte, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 9: Pensi ch'è giunta l'ora a te prescritta?
Esempio: Alf. Trag. 1, 82: Ora di morte è giunta: Perfido, è giunta: io te l'arreco.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 282: Giugneva intanto il tempo, che doveva mostrare se quelle armi, che ec.
Definiz: § VIII. E per Arrivare, Pervenire, a un dato termine di tempo, o di età, o a un dato punto della vita; detto anche di atti e di cose. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Fai, [o Fiorenza], tanto sottili Provvedimenti, che a mezzo novembre Non giunge quel che tu d'ottobre fili.
Esempio: Guidicc. Lett. 267: Così non giunga a domani con la vita, come io volsi scrivervi che non ve ne impacciaste; ma io stimai esserne tenuto troppo crudele.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 33: Ma sendo io colà giunto ove dechina L'etate omai cadente alla vecchiezza,... Nella patria ridurmi ebbi vaghezza.
Definiz: § IX. E per Arrivare con la propria misura, e più specialmente con l'altezza, o con la lunghezza, a un dato punto o termine; Arrivare ad agguagliare, a toccare, a prendere, e simili, checchessia. –
Esempio: Dant. Inf. 31: La ripa.... ne mostrava (del corpo di un gigante) ben tanto Di sopra, che di giungere alla chioma Tre Frison s'averian dato mal vanto.
Esempio: Esop. Fav. S. 74: Era tanta la strettezza del collo della guastada,... e tanta la lunghezza, che la volpe non vi potesse giugnere colla bocca o branca; sicchè del cibo per niuno modo la volpe potesse avere, se non guatarlo.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 20: Item, alzare el muro della ala che va dalla porta verso Firenze al Castello.... Item, compiere quella ala sì che giunga al Castello.
Definiz: § X. E figuratam., per Arrivare a quel grado, punto, o segno, che è espresso dal compimento. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 37: Egli (Rinaldo) amò lei (Angelica), e l'amor giunse al segno In ch'era già di lei l'odio e lo sdegno.
Esempio: Alf. Trag. 1, 84: Fin dove ognun di voi Giungesse, io 'l so; so, che innalzato ancora Tu non avevi al talamo paterno L'audace empio pensiere.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 30: D'orror mi colmi! Ove non giunse questa Mostruosa possanza?
Definiz: § XI. E per Arrivare, Ascendere, Ammontare, a una data quantità, novero, e simili. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 192: Tutti i Francesi che sono partiti da Parma per il soccorso di questo Signore, computando i primi e gli ultimi, giungono alla somma di 450 lance.
Definiz: § XII. E per Arrivare, Venire, Pervenire, narrando, ragionando, numerando, e simili, a un dato atto, fatto, tempo, personaggio, a una data conclusione o conseguenza, a una data somma, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 29: Nè giugneriesi, numerando, al venti Sì tosto, come degli angeli parte Turbò il Suggetto de' vostri alimenti.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 9: Di te gli disse, e poi narrò d'alquanti, Sin ch'a Rinaldo giunse, e qui fermosse.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 546: E pur guardate a che giungo! Sto per dire che non facciate stima alcuna di quello, che vi ho fin ora detto adducendo tante ragioni, in paragone di ciò che mi resta a dirvi adducendo l'autorità.
Definiz: § XIII. E più particolarmente, parlandosi di storici, e figuratam., di narrazioni storiche, e costruito con un termine di tempo retto dalla prep. Fino, vale Narrare, Esporre, Comprendere, le cose avvenute sino a quel dato tempo.
Definiz: § XIV. Figuratam., e poeticam., detto di spada, per Arrivare a colpire, Colpire. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 55: Sapea ben la virtù de la sua spada, Chè tante esperïenze n'ha già fatto. Ove giunge, convien che se ne vada L'incanto, o nulla giovi.
Definiz: § XV. Costruito, mediante la particella A, con l'Infinito di un verbo, vale Riuscire a fare ciò che il verbo significa, Poter compiere, Essere in grado di compiere, Essere da tanto da compiere, l'azione espressa dal verbo. –
Esempio: Dant. Purg. 17: E fia la tua immagine leggiera In giugnere a veder, com'io rividi Lo sole in pria, che già nel corcare era.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 13: Nè perchè strali avventino, ella (la gente cristiana) pave Che giungano a turbar la santa pace Di sì lontano.
Esempio: Mont. Poes. 1, 353: Se talor tanto la gentil sua cute Tollerando s'indura, che gli eterni Ghiacci pur giunga a sostener d'Arturo,... Quanto affanno gli vai, quanto conflitto, Quel penoso trïonfo?
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 40: Se il giungere ad avere un poderetto Parve ad Orazio una gran bella cosa, ec.
Definiz: § XVI. Giungere, vale pure Venire improvvisamente, inaspettatamente, Sopraggiungere, Sopravvenire; detto figuratam. anche di cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Così mi fece sbigottir lo Mastro, Quand'io gli vidi sì turbar la fronte, E così tosto al mal giunse lo impiastro.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 85: Chi di là giunge, e chi di qua: nè l'uno Sapea dell'altro.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 36: Perchè repente, appena tocco, sparve Quel simulacro, e giunse un nuvol denso, Che portò notte e verno.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 56: Giunge costui, Non temo il suo furor: solo una via Rimaneva alla fuga: ogni periglio ec.
Definiz: § XVII. E pur figuratam., detto di pensieri, o di moti dell'animo o affetti, vale Venire in mente, o Nascere, Suscitarsi, nell'animo. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. 75: Se fosse saputa [la cagione del mio trasfiguramento], io credo che pietà ne giungerebbe altrui.
Esempio: E Dant. Vit. nuov. 76: Appresso la nuova trasfigurazione mi giunse un pensamento forte, il quale poco si partia da me.
Esempio: E Dant. Vit. nuov. 77: Sì tosto com'io immagino la sua mirabil bellezza, sì tosto mi giugne un desiderio di vederla.
Esempio: Petr. Rim. 1, 106: Quando giunse a Simon l'alto concetto, Ch'a mio nome gli pose in man lo stile, ec.
Definiz: § XVIII. Altresì figuratam., e pur detto di affetti, o di moti dell'animo, e simili, per semplicemente Venire, Sopravvenire. –
Esempio: Dant. Inf. 31: Così forando [lo sguardo] l'aura grossa e scura, Più e più appressando in ver la sponda, Fuggemi errore e giugnemi paura.
Esempio: E Dant. Conv. 185: Volontà mi giunse di parlare d'Amore, il quale del tutto tenere non potea.
Definiz: § XIX. Talvolta è usato, al modo stesso di Arrivare, per Accadere, Avvenire, Succedere. –
Esempio: Bocc. Fiamm. 46: Nè di quello che così qui come altrove, quando tempo sarà, mi dee giugnere, cioè la morte, è senno d'averne pensiero.
Definiz: § XX. Att. Unire o Stringere insieme, Congiungere; e per estensione, Accostare strettamente, o in modo da toccare. Ma in questo, come nella maggior parte dei sensi attivi, è d'uso più che altro poetico. –
Esempio: Dant. Purg. 10: Come, per sostentar solaio o tetto, Per mensola talvolta una figura Si vede giunger le ginocchia al petto, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 1: Surge a' mortali per diverse foci La lucerna del mondo; ma da quella, Che quattro cerchi giugne con tre croci, Con miglior corso, e con migliore stella Esce congiunta.
Esempio: Ugurg. Eneid. 18: Perchè non è a me conceduto di giungere a la tua destra la mia destra, e udire e rispondere vere voci?
Esempio: E Ugurg. Eneid. 22: Ed ardentemente desiderano [Enea ed Acate] di giungere le destre insieme.
Esempio: Bibb. N. 3, 512: Fecerlo Re, e sì lo unseno; e giugnendo le mani dissero: viva il re.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 359: Allora santa Elisabetta lagrimando, giunse le mani porgendole verso lei, ed ella le ricevette tralle sue.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 38: Dopo i saluti e 'l giunger mano a mano, Molte ragion, sì come amico, disse Il fedel cavalliero al re pagano, Perchè a questa battaglia non venisse.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 70: Giunge le palme, e fiammeggianti in zelo Gli occhi rivolge e le parole al cielo.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 38: E chino il capo e le ginocchia, al petto Giunge la destra.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 32: Togli questo elmo omai, scopri la fronte, E gli occhi agli occhi miei, s'arrivi amico; Giungi i labbri alle labbra, il seno al seno.
Definiz: § XXI. Figuratam., e in locuz. figur. –
Esempio: Dant. Parad. 33: E mi ricorda ch'i' fu' più ardito Per questo a sostener tanto, ch'io giunsi L'aspetto mio col valor infinito.
Esempio: Vill. M. 59: Contra la forma di nostro ordine giugneremo i tempi lontani.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 4: Disponsi alfin di girne ove raguna Oste sì poderosa il re d'Egitto, E giunger seco l'arme, e la fortuna Ritentar anco di novel conflitto.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 23: Torse in anella i crin minuti, e in esse, Quasi smalto su l'or, consparse i fiori; E nel bel sen le peregrine rose Giunse ai nativi gigli, e 'l vel compose.
Definiz: § XXII. E pur figuratam., per Porre, Condurre, accanto. –
Esempio: Dant. Inf. 19: E il buon Maestro ancor dalla sua anca Non mi dipose, sin (sinchè) mi giunse al rotto Di quei, che sì piangeva con la zanca.
Definiz: § XXIII. Trovasi, con maniera latina, riferito a usci, per Chiudere, Serrare. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 373: Chiudi le finestre, e le cortine cuoprano le fessure; giugni gli usci; togli via il lume, e quello che e' fa al canto del secondo gallo, lo prossimo tavernieri anzi dì saprà (il lat. ha: junge ostia).
Definiz: § XXIV. Vale pure Legare insieme, Accoppiare, Aggiogare, ed altresì Attaccare a un veicolo; riferito a bestie da tiro, e più particolarmente a bovi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 79: Ancora i buoi si giungono meglio al collo che non fanno al capo.
Esempio: Dant. Purg. 32: Le nostre piante.... Turgide fansi (in primavera); e poi si rinnovella Di suo color ciascuna, pria che il sole Giunga li suoi corsier sott'altra stella.
Esempio: Pallad. Agric. 166: La più sbrigata via è giugnere il bue più feroce e forte con lo bue mansueto e forte, dal qual piglierà esemplo.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 57: Comanda alle veloci ore che giungano i cavalli.
Esempio: Domen. Plin. 585: I buoi si vogliono giugnere stretti, acciochè arino co 'l capo alto; perchè a questo modo logorano manco il collo.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Aggiogato. Add. da Aggiogare, che è Porre o Mettere il giogo, ed è proprio de' buoi, che si dice anche Giugnere.
Esempio: Salvin. Odiss. 119: Messer sotto i muli, E gli giunsero al carro.
Definiz: § XXV. E per Aggiungere; anche in locuzioni figurate. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 57: Non foco giungete a foco, a guisa di misero uomo, ma acqua.
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 53: Allora tu dii prendere quel dì e li 11 del rimanente e giungere sopra a' 18, e son 30, cioè una luna cimbolisma, che dee esser messa ne l'anno dicenuovesimo.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 218: Lo quale poi che fu a terra, subitamente la predetta nave affondò, come se per l'uscita di coloro le fosse giunto carico.
Esempio: Val. Mass. volg. V. 617: Li cittadini.... per la grandezza de la loro moneta giunse al novero de li sbanditi, tratti per lo nomenclatore.
Esempio: Petr. Rim. 2, 16: Pur vai Giugnendo legne al foco ove tu ardi.
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 57: Se più versi a questo Canto giungo, Temo vi offenda il suo troppo esser lungo.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 42: A questo, che retaggio era materno, Acquisti ei giunse glorïosi e grandi.
Esempio: E Tass. Lett. 3, 58: Alcune [parti del Fiondante] è quasi impossibile che si riempiano, o almeno più che non pare: in altre si può giunger quel che si legge ne l'Amadigi, com'io ho segnato a' suoi luoghi.
Esempio: Chiabr. Amed. 23, 40: Nulla altra vaghezza altrui ritenne, Ma ciascuno al desir giunse le penne.
Definiz: § XXVI. E riferito a cose sia morali, sia intellettuali, a qualità, atti, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 15: Indi, a udire e a veder giocondo, Giunse lo spirto al suo principio cose, Ch'io non intesi; sì parlò profondo.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 219: Non giungere peccato a peccato, dicendo che la misericordia di Dio è grande.
Esempio: E Cavalc. Pungil. 283: Possiamo anco giugnere una terza ragione, e dire che per certo, ec.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 257: Più parole direi, signori Quiriti, se a timoroso le parole giungessono virtude.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 5: E, come quel ch'avea l'anima torta, Per giunger colpa a colpa e fallo a fallo, Di Bradamante ne menò il cavallo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 33, 73: E quel di voi, che temerario agogna Far di sè in Francia esperïenzia nuova, Cerca giungere il danno alla vergogna In che ieri ed oggi s'è trovato e trova.
Esempio: Bemb. Rim. 13: Tosto avrai tu, chi suoi nuovi lamenti Giunga a gli antichi suoi la notte e 'l giorno.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 157: Assai tempo un sicilian pastore Quasi il medesmo udii cantar sovente Giugnendo ancor de' pargoletti Amori Dolce risposta di Ciprigna al canto.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 32: Vana e folle pietà, ch'alla ruina Altrui la sua medesma a giunger viene.
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 81: Giunge grazia la polve al crine incolto, E sdegnoso rigor dolce è in quel volto.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 66: Disse: al consiglio da Goffredo espresso Nulla giunger si puote e nulla torre.
Esempio: Mont. Poes. App. 94: L'indegno Giunge al primo misfatto altro delitto.
Definiz: § XXVII. E assolutam., per Fare altre parole seguitando un discorso, Soggiungere. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Disse cose Incredibili a quei che fia presente. Poi giunse: Figlio, queste son le chiose Di quel che ti fu detto.
Definiz: § XXVIII. E per Raggiungere, Arrivare; detto anche di animali. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 199: Lo re.... perdonò alla città, e riformata la terra,... partissi di giugno, e giunse l'armata, ch'avea fatta apparecchiare, a Brandizio.
Esempio: Liv. Dec. 1, 85: Quelli che Tarquinio avea mandati dopo lui il giunsero, e quivi l'uccisero.
Esempio: Dant. Inf. 22: Si mosse, e gridò: Tu se' giunto.
Esempio: E Purg. 23: Sì come i peregrin pensosi fanno, Giugnendo per cammin gente non nota, Che si volgono ad essa e non ristanno; Così, ec.
Esempio: Vill. G. 371: Messer Corso andandosene, fu giunto tutto solo, e preso sopra a Rovezano da certi Catalani a cavallo.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 169: Oltre a questo le vide a' fianchi due grandissimi e fieri mastini li quali, duramente appresso correndole, spesse volte crudelmente dove la giugnevano la mordevano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 18: Veduto avreste.... il buon Rinaldo al suo cavallo trarsi Con sospir che parean del fuoco usciti, E giurar per isdegno e per furore, Se giungea Orlando, di cavargli il core.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 27: Nè anco al fuggire ebbero tante forze che bastassero, per avere appiccato la zuffa correndo. I Romani pel contrario,... essendo ancora freschi delle persone, giugnevano gli stanchi.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 36: Tancredi.... non giunge Quel villan, che destriero ha più corrente.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 63: Già 'l giungo, e 'l prendo, e 'l cor gli svello, e sparte Le membra appendo, a i dispietati esempio.
Definiz: § XXIX. E figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 253: In questo errore cade l'avaro maledetto, e non s'accorge che desidera sè sempre desiderare, andando dietro al numero impossibile a giugnere.
Esempio: E Dant. Conv. 363: Alla nostra contemplazione Dio sempre precede; nè mai lui giugnere potemo qui, il quale è nostra beatitudine somma.
Esempio: Petr. Rim. 2, 10: E con la mente stanca Cosa seguir, che mai giunger non spero.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 99: E poi che di gran lunga non li giunge L'orribil suon ch'a spaventar più gli aggia, Insolita vergogna sì gli punge, Che, ec.
Definiz: § XXX. Pur figuratam., per Arrivare a intendere o comprendere, a conoscere, ed altresì Arrivare a possedere, Conseguire, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Ciascun confusamente un bene apprende Nel qual si quieti l'animo, e desira: Perchè di giugner lui ciascun contende.
Esempio: E Dant. Parad. 4: Posasi [nostro intelletto] in esso (nel vero) come fera in lustra, Tosto che giunto l'ha: e giugner puollo; Se non, ciascun disio sarebbe frustra.
Esempio: Manz. Poes. 857: L'ansia d'un cor che indocile Serve, pensando al regno; E il giunge, e tiene un premio Ch'era follia sperar; ec.
Definiz: § XXXI. E per Sopraggiungere, Seguire, Tener dietro, in senso però figurato. –
Esempio: Dant. Purg. 11: O vanagloria dell'umane posse, Com' poco verde in su la cima dura, Se non è giunta dall'etati grosse!
Definiz: § XXXII. E per Cogliere all'improvviso, Sorprendere, ed anche semplicemente Prendere, Acchiappare, Trovare, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 222: Il geloso stette molte notti, per volere giugnere il prete all'entrata.
Esempio: E Bocc. Decam. 236: E montato su, non disse altro, se.... non il giugnerò altrove.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 80: Subito fanno cercare tutta Perugia, per giugnere Bonamico, e di fuori feciono trovare certi cavallari in su cavalle che lo giugnessono.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 41: Ogni parte s'afforzava di gente d'arme, e ciascuno avea sospetto che l'altra parte no 'l giugnesse sprovveduto.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 70: E bisognandoci o abbandonare il compagno o esser giunti tutti in sul furto, pigliammo, di suo consentimento però, quel miglior rimedio che ne porgeva la presente strettezza.
Definiz: § XXXIII. Figuratam., e in locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 74: E 'l bel paese, e 'l loco, ov'io fui giunto Da duo begli occhi, che legato m'hanno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 42: Figliuol mio, gli grida da la lunga, Se non t'è in odio la tua propria vita, Se non brami che morte oggi ti giunga, Venir ti piaccia su quest'altra arena; Ch'a morir quella via dritto ti mena.
Esempio: Bern. Orl. 67, 27: Nè vi dovete maraviglia fare, Se il povero Ruggier fu colto al punto Che 'l pazzo e 'l savio è dalle donne giunto.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 392: Poi tal uccel qui pensa al primo volo Giunger la preda, ch'è più lunge assai Che la torrida zona al freddo polo.
Esempio: Niccol. Strozz. 1, 8: È la man di Carlo Lunga così, che sull'adriache rive Giungerti ti può.
Definiz: § XXXIV. E per Arrivare col colpo, Percuotere, Colpire, con checchessia; usato così assolutam., come in costrutto con Colpo. –
Esempio: Ciriff. Calv. 39: In questo mezzo il Gigante aveva menate dimolte mazzate al Povero, e mai non l'aveva potuto giugnere.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 256: Gli menai una gotata, e non lo giunsi bene a mio modo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 53: Orlando.... con furor tira d'un piede, E giunge a punto l'asino nel petto Con quella forza che tutte altre eccede.
Esempio: Bern. Orl. 36, 26: Nè più parole, ma la spada mena, E giunse appunto in su la testa Ottone, E come volse Iddio nol giunse in piena Di taglio, ma lo colse di piattone.
Esempio: E Bern. Orl. 47, 47: Proprio nel mezzo del capo l'ha giunto: Cala il brando nel petto e nella pancia, Sì che in due parti lo divise appunto.
Esempio: E Bern. Orl. 58, 68: In su la testa appunto Fu quel re con un colpo da lui giunto.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 12, 51: Sta in loco che dagli archi e dalle fionde De' legni la battaglia non è giunta.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 139: L'altro da lui con sì gran colpo è giunto Sovra i confin della sinistra guancia, Che ne stordisce in su la sella.
Definiz: § XXXV. Si usò per Giuntare, Ingannare, Gabbare, Aggirare, e simili; quasi Arrivare, Sorprendere, con alcun inganno, frode, astuzia, e simili. –
Esempio: Urban. 15: Anzi ogni giorno pensiamo comporre nuovi artificj e parole, per giugner genti semplici.
Esempio: E Urban. appr.: Non ti bisognavano tante arti, con tanti falsi e maestrevoli inganni, a voler giugnere la mia semplicità nella mia poca etade.
Esempio: Morell. Cron. 265: Se tu non sarai savio, e' ti giugnerà, e poi si farà beffe di te, come d'un balocco.
Esempio: E Morell. Cron. appr.: Sii savio, e non ti lasciar mai giugnere.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 255: Il capitano della lega, Piero de' Rossi,... ordinò di giugnere Mastino colle sue medesime arti.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 146: Di questo tradimento dimmi appunto, Poi che così la fortuna m'ha giunto.
Esempio: Gell. Sport. 3, 1: Or ch'ei m'offera, è che e' mi vuol giugnere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 268: Ricordati, Non mi far truffa. F. Com'ho fatto al medico, Che s'è creduto avermi giunto,... ed io ho giunto lui, e datogli Un vetro bello e buono.
Esempio: Dav. Tac. 1, 102: Cesare non lasciò su' arte; e, morto Pando,... mandò a quel governo apposta Pomponio Flacco, soldato vecchio, amico stretto del Re, perciò più atto a giugnerlo.
Definiz: § XXXVI. Trovasi poeticam. per Condurre, Trarre, a far checchessia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 37: Da iniqua stella e fier destin fu giunto [Rinaldo] A ber la fiamma in quel ghiacciato rivo.
Definiz: § XXXVII. Si usò pure per Ingiungere, Comandare. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 93: Diede all'aria gli augelli, i pesci all'onde, Serpi e fere alla terra, e giunse loro: Crescete omai, che 'l vostro seme abonde.
Definiz: § XXXVIII. Neutr. pass. giungersiCongiungersi, Unirsi, Riunirsi; detto anche delle varie parti in che è divisa o distinta un'opera. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 174: Prese fuoco, ch'elli trovò per avventura in quel luogo, e miselo nelle case che si giugnevano alle mura della terra.
Esempio: Dant. Inf. 31: L'altre eran due [facce della testa], che s'aggiungéno a questa Sovr'esso il mezzo di ciascuna spalla, E si giungéno al luogo della cresta; E la destra parea tra bianca e gialla, ec.
Esempio: Scal. Claustr. 444: Siccome nelli predetti esempli è detto, vedere si puote come gli predetti gradi si giungano insieme ordinatamente, così spiritualmente come causalmente, e per ragione l'uno vae innanzi all'altro.
Definiz: § XXXIX. E figuratam. –
Esempio: Bocc. Amet. 201: Lui (l'opera mia) vedova e lontana alla sua donna lieta, non altramenti che io, consola con la soavità della voce tua, infinattanto che, con quella giugnendosi, intera senta la sua letizia.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 74: Giunsersi tutti seco a questo detto: Tutti gli scudi alzar sovra la testa.
Definiz: § XL. E pure per Unirsi, Congiungersi, ed altresì Collegarsi, anche figuratam. –
Esempio: Giamb. Oros. 389: In questo mezzo appo la città di Durrachio molti re d'oriente si giunsero con Pompeio, con oste di grande gente.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 312: E se volessero i catolici, che gli assistono, spogliarsi di questa passione, e partirsi da gli eretici, e giungersi non già a noi, ma alla causa della nostra religione, ec.
Definiz: § XLI. E per Congiungersi in matrimonio. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 371: E sofferite, che si possano giugnere e imparentare con voi.
Esempio: Ar. Sat. 1, 174: Una che ti sia ugual, teco si giunga, Che por non voglia in casa nuove usanze, Nè più del grado aver la coda lunga.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 142: Ma giugnersi ad alcuna egli non volle; Chè sol fra tutti un bel sembiante umano D'una Ninfa gli piacque, che nel colle Palatin partorì Venilia a Giano.
Definiz: § XLII. E per Congiungersi carnalmente, Venire all'atto carnale. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 43: È costume di tutte le femmine, che quando elle desiderano di giungersi con alcuno uomo con affetto disonesto, sotto il velo di questa onestade le loro scuse porgono.
Definiz: § XLIII. Giungere addosso a una persona, vale Venirle, o Comparirle, dinanzi all'improvviso, Sopraggiungerle inaspettato. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 407: A giugnere anco addosso A l'improvviso ed in cotesta foggia, Chè siete mezzo morto, a dirne il vero, La potre' sbigottirsi.
Definiz: § XLIV. Vale anche Assalirla improvvisamente, Arrivarle, Piombarle, addosso. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 93: E quanto a me, s'io fussi in voi, per dirvela, Io farei la scritta, e vorrei giugnerle Addosso, come dir, con cosa fatta (qui figuratam.).
Definiz: § XLV. Giungere alcuno al boccone, alla rete, e simili, vale figuratam. Coglierlo, Sorprenderlo, mediante qualche allettamento, tranello o inganno, Ingannarlo con qualche astuzia. –
Esempio: Machiav. Comm. 218: Vedi pur che tanto operai, che io vi giunsi al boccone. A. Sia col malanno per te, femmina del diavolo. C. Che? Credevate forse che io dormissi?
Esempio: E Machiav. Comm. 219: Come hai tu fatto a giugnermi a questa rete? Dimmelo, se ti piace.
Definiz: § XLVI. Giungere alcuno al canto, alla stretta, alla schiaccia, fra l'uscio e il muro, e simili, vale Prenderlo, Acchiapparlo, e averlo nella forza propria, in propria balía, con astuzia o inganno, oppure a tradimento; usato anche figuratam. –
Esempio: Morell. Cron. 323: In questi tempi il Signore di Lucca ci volea giugnere al canto; vedea i bisogni nostri, ec.
Esempio: Machiav. Comm. 212: Come ti giungerò io questa sempliciotta tra l'uscio e il muro!
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 27: Ma poi che 'l viso mira, il colpo arresta, Quasi sdegnando sì bassa vendetta. Un venerabil vecchio in faccia mesta Vede esser quel ch'ella ha giunto alla stretta.
Esempio: Bern. Orl. 41, 39: Cambiossi tutto Astolfo nella faccia, E più nel còr, sentendo raccontare Ch'Orlando ancora era giunto alla schiaccia.
Definiz: § XLVII. Giungere checchessia a notizia di alcuno. –
V. Notizia.
Definiz: § XLVIII. Giungere di un colpo ad alcuno, trovasi per lo stesso che Giungerlo, Arrivarlo, con un colpo, Colpirlo. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 65: Ma 'l pro Rinaldo giunse al Saracino D'un colpo tal, che ben che forte fosse, Si ritrovò in sull'erba a capo chino.
Definiz: § XLIX. Giungere le forze in una, trovasi per Raccogliere le proprie forze per fare con maggior vigore o prontezza checchessia. –
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 218: Elia lo prese per le gambe, e giunse le sue forze in una, e gittosselo di sopra.
Definiz: § L. Giunger nuova alcuna cosa. –
V. Nuovo.
Definiz: § LI. Giungere alle frutta, vale propriamente Arrivare a fine di mensa, quando cioè si sogliono imbandire o mangiare le frutta; ma figuratam., o in locuz. figur., e in ischerzo, vale Arrivar troppo tardi per poter partecipare a checchessia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 153: La consolazïon che seppe, tutta Diè lor, benchè per sè tor non la possa; Che giunto si vedea quivi alle frutta, Anzi poi che la mensa era rimossa.
Definiz: § LII. Giungere come l'arrosto, trovasi per Giungere opportunissimo, o in tempo opportuno; che comunemente dicesi Giungere più a punto, o più a tempo, che l'arrosto. –
Esempio: Cecch. Acq. Vin. 2, 2: Son fatte ancor le nozze? D. Le si fann'oggi. S. Dunque io sarò giunto Come vuol esser l'arrosto.
Definiz: § LIII. Giunger la volpe col carro; trovasi detto proverbialmente per lo stesso che Prendere o Pigliare la lepre col carro, cioè Arrivare ai suoi fini col tempo e con la pazienza. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 159 t.: Quanto ci scrivete abbiamo inteso, e simile quello pare a voi, pure proverbio antico suole essere: la volpe si giugne col carro; e però aspettate loro ultima risposta.